Le deputate di Forza Italia scrivono al Sindaco di Viareggio in merito alla questione Casa delle donne

Le firmatarie sono:

Deborah Bergamini, Stefania Prestigiacomo, Annagrazia Calabria, Mara Carfagna (Vice Presidente della Camera dei Deputati), Michaela Biancofiore, Catia Polidori, Elisabetta Ripani, Erica Mazzetti, Mariastella Gelmini, Laura Ravetto, Claudia Porchietto, Barbara Masini.

Ecco il testo della lettera:

Gentile sindaco,

Siamo venute a conoscenza della decisione dell’amministrazione comunale che Lei guida di procedere alla vendita della ex casa forestale Marco Polo. Siamo certe che Lei sappia che la struttura, nota come “Casa delle Donne”, ospita il centro anti violenza “L’Una per l’Altra” ed è punto di riferimento non solo per le abitanti di Viareggio ma per le donne di tutta la Versilia. Un patrimonio anche morale di cui non si può non tenere conto.

L’edificio è da oltre vent’anni sede dell’associazione e, solo dal 2001 ad oggi, ha accolto ed aiutato più di 1700 donne vittime di violenze ed abusi. Le volontarie, inoltre, si impegnano ogni giorno per contrastare la violenza sulle donne, con seminari ed iniziative che coinvolgono le scuole della città e la cittadinanza in generale. Si tratta di un progetto sociale importante, fatto di partecipazione, inclusione attiva e di cultura accessibile. Pensare di dismettere un luogo così prezioso che raccoglie le storie e i percorsi delle vittime di abusi, per sanare anni di mala gestione economica e rimpinguare le casse comunali, è una sconfitta per tutta la società civile.

In questi anni molto è stato fatto per contrastare le disuguaglianze sociali di cui la violenza è figlia, ma le criticità da affrontare sono ancora tante. I casi di femminicidio, anche negli ultimi mesi, si sono susseguiti il numero preoccupante e non possiamo gridare la nostra indignazione e promettere maggiori tutele e, poi, lasciare che il pragmatismo dei numeri vinca sul buon senso: è un’offesa a tutte quelle donne che, tra mille sofferenze e difficoltà, combattono ogni giorno contro le discriminazioni e gli abusi. Il buon governo di un’amministrazione locale si misura anche dalla sua capacità di contribuire all’eliminazione del divario di genere, perché i diritti umani si tutelano – forse soprattutto – a partire dalle nostre città. È nelle nostre strade, nelle nostre scuole e nelle nostre case che si vince la sfida della tutela della dignità e dell’integrità delle donne.

La Casa è sinonimo di assistenza, protezione, sostegno psicologico e prevenzione, ma è anche un simbolo di libertà è un presidio importante per la difesa dei diritti delle donne. E come tale deve essere salvaguardata e, semmai, sostenuta. L’operazione di alienazione decisa dalla Giunta che Lei guida, invece, è un segnale che rischia di scoraggiare chi si impegna in modo gratuito contro la violenza di genere, e minaccia il valore di un’esperienza ultradecennale che va invece rispettata è promossa.

Per questo crediamo sia indispensabile trovare una soluzione condivisa che, scongiurando il trasferimento, possa garantire la prosecuzione delle attività. Ci auguriamo che la giunta voglia rivedere la decisione presa e accolga gli appelli delle donne – alle quali uniamo il nostro – che chiedono che la casa resti nella sede attuale di via Marco Polo.

Nel caso in cui non si potesse fare a meno di effettuare il trasferimento, chiediamo che siano le operatrici stesse che gestiscono la casa ad essere coinvolte nel processo di individuazione della nuova struttura, per poter giudicare e approvare l’idoneità del fondo che il comune vorrà assegnare loro. La nuova struttura, infatti, dovrà essere in grado di garantire alle vittime alcuni requisiti indispensabili, come la privacy e la riservatezza ad ogni ora del giorno e della notte.

Certe che la volontà di salvaguardare una risorsa importante per le donne del territorio alla fine prevarrà, inviamo a Lei e alla Giunta i nostri cordiali saluti.

 

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